e per tutti i settori del corpo umano, dai più tradizionali, quali quelli articolari e neurologici, a quelli decisamente più complessi e laboriosi riguardanti il cuore, il seno, gli organi dell’addome superiore e inferiore, tra cui prostata e vescica e apparato circolatorio.
Con Magnetom Sola si possono eseguire esami del tipo “Total Body”, ovvero scansioni dalla testa ai piedi, senza riposizionamento del paziente, raggiungendo un campo di vista fino a 205 cm. Inoltre, questa risonanza ad “alto campo” è dotata delle tecnologie più avanzate, che massimizzano la qualità diagnostica, riducono la durata degli esami (mediamente 20 minuti per un esame standard e 30 minuti per quelli con il mezzo di contrasto) e aumentano il comfort del paziente, e dispone della esclusiva, recentissima e innovativa tecnologia Biomatrix, presente solo sui magneti Siemens, in grado di rilevare le caratteristiche fisiche e i parametri fisiologici dei pazienti e permettere alla macchina, anche grazie al ricorso all’intelligenza artificiale, di eseguire esami del tutto personalizzati e privi di artefatti.
La nostra risonanza magnetica è dunque l’espressione di un concetto davvero rivoluzionario che coniuga alla perfezione potenza diagnostica e comfort del paziente.
COME FUNZIONA
La risonanza magnetica si basa su una tecnologia sofisticata che eccita e rileva il cambiamento nella direzione dell’asse di rotazione dei protoni presenti nell’acqua che compone i tessuti viventi. In pratica, il macchinario utilizza potenti magneti capaci di produrre un forte campo magnetico che costringe i protoni nel corpo ad allinearsi con quelli del campo. A questo punto, il paziente viene “attraversato” da una corrente a radiofrequenza, stimolando i protoni che iniziano a ruotare fuori equilibrio cercando di ribellarsi contro l’attrazione del campo magnetico. Quando questo campo a radiofrequenza viene disattivato, i sensori della risonanza magnetica sono in grado di rilevare l’energia rilasciata quando i protoni si riallineano con il campo magnetico. I medici, osservando le immagini acquisite, sono in grado di distinguere tra vari tipi di tessuti in base a queste proprietà magnetiche.
CAMPI DI APPLICAZIONE
La risonanza magnetica viene impiegata con successo per ottenere immagini dettagliate di molti tessuti. Tanto per citare qualche esempio, è possibile studiare la vascolarizzazione dei tessuti, lo stato di idratazione dei dischi intervertebrali, misurare la salute delle articolazioni e diagnosticare con estrema precisione malattie neurologiche ed alcune forme tumorali.
La qualità dei risultati consente di apprezzare particolari non rilevabili con altre tecniche diagnostiche (ad esempio la TAC), e l’assenza di radiazioni ionizzanti la rende la scelta più indicata quando è richiesta la ripetizione frequente dell’esame anche a breve distanza di tempo, ad esempio per verificare l’andamento di una terapia.
FATTORI DI RISCHIO ED EFFETTI COLLATERALI
I progressi della tecnologia hanno permesso negli ultimi anni di minimizzare gli effetti collaterali e le controindicazioni della risonanza magnetica, che comunque esistono e sono legati essenzialmente a due aspetti:
- il campo magnetico;
- il mezzo di contrasto.
Prima dell’esame viene richiesto di compilare il “questionario anamnestico” per individuare eventuali condizioni che non permettono di effettuate la risonanza magnetica e quelle per cui è necessario avere il parere del medico o del radiologo. Queste domande vengono comunque ripetute prima dell’esame dall’operatore, al quale si potranno esporre tutti i dubbi inerenti l’esame dopo aver attentamente letto la nota informativa che viene consegnata prima di effettuare la risonanza.
Di seguito indichiamo i principali rischi associati all’esame:
- le persone con impianti, in particolare quelli contenenti ferro (pacemaker, stimolatori del nervo vago, defibrillatori cardioverter impiantabili, registratori di loop, pompe per insulina, impianti cocleari, stimolatori cerebrali profondi e capsule da endoscopia con capsula), non devono entrare in una macchina per la risonanza magnetica, perché il campo generato potrebbe comprometterne il funzionamento;
- il rumore forte generato dal macchinario può richiedere una protezione speciale per l’udito;
- a volte può risultare una sensazione di contrazione (stimolazione nervosa) dai campi commutati rapidamente nella risonanza magnetica;
- i pazienti con grave insufficienza renale che necessitano di dialisi possono andare incontro, con il mezzo di contrasto, ad una malattia rara ma grave chiamata fibrosi sistemica nefrogenica, che può essere collegata all’uso di alcuni agenti contenenti gadolinio;
- sebbene non siano stati dimostrati effetti sul feto, si raccomanda di evitare le scansioni con RM come precauzione soprattutto nel primo trimestre di gravidanza;
- in presenza di protesi metalliche (viti, placche, ecc…) o di schegge metalliche nel corpo è essenziale avvisare i tecnici per verificare il da farsi.